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Enea elabora una metodologia di lavoro per progettare interventi di rinforzo su edifici prefabbricati

fonte immagine:https://www.edilportale.com/news/2017/07/focus/strutture-prefabbricate-in-cemento-armato-guida-alla-scelta_59200_67.html

Il terremoto del 2012 in Emilia ha messo in evidenza la vulnerabilità delle strutture prefabbricate che, in zone classificate come a rischio sismico solo di recente, sono per lo più costruite senza criteri antisismici. In particolare si è assistito al collasso o al grave danneggiamento di questi edifici a causa della mancanza di connessioni strutturali tra le travi e i pilastri e tra questi e gli elementi di copertura. Analizziamo alcune modalità di collasso più frequenti che si sono riscontrate.

• La perdita di appoggio delle strutture orizzontali degli elementi di supporto è stata una delle cause più frequenti di danneggiamento degli edifici prefabbricati ed è avvenuta o per mancanza di elementi di connessione oppure, se in presenza di un perno di collegamento, per crisi del calcestruzzo, per espulsione del copriferro e dello spinotto.

• In presenza di travi principali alte è possibile che in prossimità degli appoggi si inneschi un meccanismo di rotazione che può portare la perdita di equilibrio della trave.

• L’assenza di diaframmi di piano di rigidezza sufficienti per assicurare una distribuzione uniforme delle forze orizzontali ai vari elementi resistenti verticali può portare ad un funzionamento disordinato della struttura.

• In base all’epoca di costruzione dell’edificio, il pannello di tamponamento può essere realizzato in muratura, per gli edifici meno recenti, o in pannelli prefabbricati in calcestruzzo per quelli costruiti negli ultimi 40 anni.Le modalità di collasso possono interessare il solo pannello di rivestimento, se questo è collegato alla struttura principale mediante squadrette non adeguatamente dimensionate a sopportare azioni orizzontali, oppure anche l’intera struttura, nel caso di pannelli ammorsati alla struttura che riescono a funzionare come elementi di controvento, portando in alcuni casi al cedimento del pilastro corto (o pilastro tozzo).

• Negli edifici monopiano gli elementi verticali hanno il compito di sopportare sia le azioni verticali sia quelle orizzontali e sono calcolati considerando uno schema statico a mensola incastra. In alcuni casi, a causa delle forze orizzontali, è stato possibile notare la perdita di verticalità a causa della rotazione rigida al piede dovuta o alla rotazione dell’elemento di fondazione oppure al danneggiamento della struttura in calcestruzzo armato posta a sostegno del pilastro (bicchieri, plinti, ecc…).In altri casi si è notato che il problema principale di questi elementi strutturali è la formazione di una cerniera plastica alla base dei pilastri. In presenza di grandi deformazioni, di azioni di tipo ciclico e in assenza di un adeguato numero di staffe nelle zone critiche dissipative, si raggiunge precocemente il cedimento per instabilità delle barre compresse che porta ad una riduzione della duttilità della sezione e quindi della struttura.

Il progetto di Ricerca e Sviluppo Enea si pone come obiettivo la codifica di una metodologia di lavoro completa, che va dall’analisi, alla progettazione e all’esecuzione di interventi di rinforzo sismico proprio su edifici prefabbricati esistenti. La valutazione della sicurezza finalizzata al calcolo dell’indice di vulnerabilità sismica è un processo complesso, e comprende le seguenti fasi principali: ricerca della documentazione originale di progetto, analisi storico critica, indagini diagnostiche sui materiali esistenti, creazione del modello di calcolo, analisi e verifica degli elementi strutturali.

In particolare la fase conoscitiva del fabbricato rappresenta uno step fondamentale per consentire un’analisi accurata e affidabile del problema, questa molte volte viene sottovalutata dai progettisti. La mancanza di informazioni si traduce in uno spreco di risorse economiche e finanziarie causato dalla necessità di intervenire in modo più diffuso e impattante, anche a causa dei fattori di sicurezza maggiori che è necessario adottare.

Anche la tipologia di analisi adottata gioca un ruolo fondamentale ai fini della definizione dell’intervento di rinforzo e nel calcolo dell’indice di sicurezza.

Il processo adottato prevede l’impiego di tecnologie all’avanguardia, e può essere suddiviso nei seguenti passi fondamentali:

  • Rilievo: Tecnologia integrata Laser-Scan 3D. Conoscenza della geometria, precisione, restituzione digitale in BIM;
  • Diagnosi: Indagini materiali, Identificazione Dinamica. Conoscenza dei dettagli per analisi;
  • Analisi: Valutazione sicurezza sismica ed efficienza energetica (as-built). Individuazione criticità e Indicatori di rischio;
  • Intervento: progettazione e messa in opera degli interventi di miglioramento/adeguamento sismico.

Il caso studio, consultabile online, prevede l’applicazione del protocollo ad un edificio con struttura prefabbricata, risalente al 1998. Il fabbricato è di proprietà delle Fonderie Ariotti, storica attività produttiva del comune di Adro.


Presentato il nuovo portale SIAPE che raccoglie gli Attestati di Prestazione Energetica (APE).

fonte immagine:https://www.enea.it/it/Stampa/news/energia-online-il-nuovo-portale-siape-per-la-raccolta-degli-attestati-di-prestazione-energetica-ape

Il SIAPE, il Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica (SIAPE), lo strumento nazionale per la raccolta degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) di edifici e unità immobiliari, è stato oggi oggetto di un webinar Enea che ne ha presentato il nuovo portale. Il portale, implementato dall’ENEA, fornisce funzionalità e servizi a tutti i soggetti coinvolti nella filiera della riqualificazione energetica, dai singoli utenti ai tecnici, dalle banche alle amministrazioni locali. SIAPE ha l’obiettivo di gestire tutte le informazioni contenute negli APE e tracciare un quadro dettagliato dello stato dell'arte della riqualificazione energetica del parco edilizio nazionale, sono attualmente collegate 9 Regioni e 2 Province Autonome. Altre 3 Regioni si sono connesse recentemente al sistema e ulteriori 4 hanno richiesto le credenziali di accesso.

Una volta ultimata la connessione diretta con tutti i catasti energetici delle Regioni e delle Province Autonome, il SIAPE potrà raggiungere il massimo delle sue potenzialità, consentendo anche di valutare l’efficacia a livello temporale degli incentivi messi in campo per la riqualificazione e l’efficientamento del patrimonio edilizio nazionale. Si tratta di una enorme banca dati che oggi raccoglie 1,7 milioni di APE emessi tra la fine del 2015 e il 2020 e relativi a edifici e unità immobiliari afferenti per l’85% al settore residenziale e per il 15% a quello non residenziale. Nell’area Monitoraggio cittadini, imprese ed enti possono generare statistiche sugli APE presenti nel SIAPE, analizzandoli in forma aggregata e in base a determinati parametri scelti dall’utente. Regioni, Province Autonome e Comuni possono accedere all’area Gestione per monitorare gli APE di competenza territoriale.

Il nuovo portale SIAPE per la raccolta degli Attestati di Prestazione Energetica (APE), realizzato e gestito da ENEA può dare un contributo di grande rilievo sul fronte degli interventi di efficienza energetica nel nostro Paese.Si tratta infatti di uno strumento che consente di impostare e avviare una pianificazione strategica a livello territoriale, per individuare le aree che più necessitano di interventi di riqualificazione energetica. I benefici attesi in termini di progettazione e pianificazione degli interventi riguardano un’ampia platea di soggetti, dal settore edile, alla pubblica amministrazione, ai singoli cittadini”, ha affermato il Presidente di ENEA Testa.

Cesare Boffa, presidente del Comitato Termotecnico Italiano (CTI) ha messo in evidenza che: “Insieme alla pubblicazione dell’annuario ENEA-CTI sulla certificazione energetica degli edifici, il portale SIAPE rappresenta una dimostrazione pratica e tangibile delle applicazioni possibili con la centralizzazione delle informazioni raccolte attraverso il SIAPE. Non si tratta di un traguardo, ma di un ulteriore punto di partenza che consentirà di mettere a disposizione del mercato nuovi strumenti per costruire scenari e supportare decisioni”.

Attraverso l’integrazione e l’interoperabilità con altre banche dati nazionali e regionali, il SIAPE potrà contribuire in modo determinante alla definizione di uno strumento di pianificazione strategica, finalizzato a individuare le aree con maggiore necessità di interventi di riqualificazione energetica, supportando la programmazione di politiche energetiche più efficaci, in funzione delle varie realtà territoriali”, aggiunge Marani, che evidenzia come le funzionalità di questo strumento risulteranno utili alle Pubbliche Amministrazioni per migliorare la pianificazione territoriale; alla filiera edile per adattare la progettazione di edifici e la scelta dei materiali agli specifici contesti territoriali; a tutti gli utenti interessati per analizzare in forma aggregata le caratteristiche energetiche di realtà territoriali simili al proprio contesto di riferimento.


Superbonus 110%, online il sito Enea per l’invio delle asseverazioni.

fonte immagine:https://elettricomagazine.it/attualita-news/superbonus-110-su-ristrutturazioni-green-e-antisismiche/

Dal 5 ottobre 2020, sono pienamente operativi tutti i decreti emanati dal Ministero dello Sviluppo Economico concernenti Superbonus e Sismabonus al 110%; le misure hanno l'obiettivo di favorire gli interventi di efficientamento energetico e di consolidamento antisismico, nonchè l'installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. All’interno dei provvedimenti vengono delineati sia i requisiti tecnici che le modalità e i formulari per la trasmissione delle asseverazioni, al fine di poter usufruire dei benefici.

Dal 27 ottobre 2020, invece, è possibile compilare e protocollare sul sito ENEA detrazionifiscali.enea.it anche le asseverazioni e i documenti previsti dalla normativa sul Superbonus 110% (art. 119 legge n. 77/2020 e dal Decreto Asseverazioni del 6 agosto 2020). Da questa stessa data decorrono i 90 giorni entro i quali occorre caricare i documenti sui lavori conclusi prima del 27 ottobre. C’è tempo fino al 16 marzo 2021 per comunicare all’Agenzia delle Entrate l’eventuale cessione del credito relativa ai lavori Superbonus 110% per le spese sostenute nel 2020, al fine di consentire alle imprese che lo avranno acquisito di caricarlo sul loro cassetto fiscale.

La pratica deve essere obbligatoriamente compilata online, dopo essersi registrati sul sito e relativamente all’anno in cui sono terminati i lavori. Si accede poi alla specifica tipologia di intervento realizzato. La documentazione deve essere inviata entro 90 giorni dalla data di fine lavori, sempre online tramite il sito Enea, quindi va stampata, firmata e conservata per un eventuale controllo da parte delle autorità competenti.

Il Caf, i centri di assistenza fiscale, o il commercialista possono richiedere copia della pratica inviata e dei documenti conservati per procedere alla richiesta di detrazione in sede di dichiarazione dei redditi, per questo devono avere una copia del codice Cpid (Codice Personale Identificativo) che viene inviato all’utente tramite posta elettronica dall’Enea, una volta ricevuta la documentazione.

Enea, inoltre, ha reso disponibile a cittadini e professionisti anche un servizio di consulenza tecnica e procedurale a cura di un apposito gruppo di lavoro, che si occupa anche dei meccanismi di sostegno e degli aspetti normativi e regolatori. Attraverso questo servizio è possibile richiedere informazioni sulle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica sugli edifici (Ecobonus e Superbonus) e su problematiche legate all’invio all’Enea della comunicazione obbligatoria per gli interventi che accedono alle detrazioni fiscali del 50%, per le ristrutturazioni edilizie (Bonus Casa) che comportano risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili. Vi si accede tramite il link “aiuto online” all’interno e risponde a quelle domande che non hanno risposta nella sezione Faq del sito. Mentre, per quesiti di natura strettamente fiscale, occorre rivolgersi all’Agenzia delle Entrate, con una richiesta speficica di pronuncia.

Per accedere alle detrazioni fiscali per ECOBONUS, BONUS FACCIATE E BONUS CASA è necessario inviare all’ENEA i seguenti dati sugli interventi effettuati:

  • i dati relativi alle riqualificazioni energetiche del patrimonio edilizio esistente (incentivi del 50%, 65%, 70%, 75%, 80% , 85%) e i dati per il “bonus facciate” (incentivi del 90%) devono essere inseriti cliccando sulla sezione ECOBONUS;
  • i dati per gli interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili che usufruiscono del bonus casa, ovvero delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie devono essere inseriti cliccando sulla sezione BONUS CASA.

Covid 19 e Superbonus: l’edilizia rallenta nel 2020

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Calo nelle manutenzioni straordinarie dovuto all’emergenza sanitaria e lavori differiti per usufruire del Superbonus 110%

In arrivo i primi dati dal Servizio Studi e dal Cresme, presentato il 26 novembre 2020 nell’Ufficio di Presidenza della Commissione Ambiente della Camera. Il documento di quest’anno fa riferimento agli effetti determinati dalla crisi provocata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 e indica una prima stima dell’impatto potenziale sul mercato del superbonus 110% introdotto nel corso del corrente anno. Secondo il Rapporto 2020 “Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione” , l’emergenza sanitaria ha fermato bruscamente l’edilizia nel 2020 causando un calo del 7,4% del valore della produzione nelle nuove costruzioni e del 10,4% nelle manutenzioni straordinarie. Un ulteriore rallentamento è stato causato dal Superbonus 110%, che ha portato ad un differimento degli interventi di manutenzione straordinaria in attesa dell’avvio della piena operatività dell’incentivo.

Ad oggi, infatti, sono stati presentati ed autorizzati solo 193 per un valore di 14,7 milioni e di 16,2 milioni di crediti generati, secondo i risultati registrati in quasi 20 giorni di attività del portale Enea per la ricezione delle istanze per il Superbonus. Alla luce dei primi dati, il Ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli preannuncia l’intenzione del governo e delle forze parlamentari di prorogare l’incentivo.

“Una valutazione - ha affermato il ministro - che deve tener conto delle esigenze di bilancio dello Stato, e in realtà anche dell’intersezione che c’è tra queste e l’utilizzo dei fondi del Next Generation EU, in particolare del Recovery and Resilience Fund".

Tuttavia, in relazione alle richieste di estendere il beneficio a nuove tipologie di fabbricati e nuove categorie di individui, il ministro, sottolinea che il Superbonus è "una misura shock" per rilanciare il settore delle costruzioni ed implementare l’efficientamento sismico ed energetico, ma che non può configurarsi come una misura a tempo indeterminato.**

“Mi sembra - ha aggiunto il ministro - che, al momento, il Suberbonus individui in modo adeguato tutti gli interventi che possono beneficiare della detrazione”.

In qualunque caso, per il Superbonus 110%, si stima un impatto potenziale sul mercato di 2,4 miliardi di euro, tutti nel 2021, e, nell’ipotesi di un prolungamento dei benefici a tutto il 2022, di 8 miliardi di euro, dei quali 1.614 nel 2021 e 6.455 nel 2022.

In generale, dalle stime del CRESME emerge che gli incentivi fiscali per il recupero edilizio e per la riqualificazione energetica hanno interessato dal 1998 al 2020, oltre 21 milioni di interventi. In 22 anni le misure di incentivazione fiscale hanno attivato investimenti pari a oltre 346 miliardi di euro. Il dato a consuntivo per il 2019 indica un volume di investimenti pari a 28.762 milioni di euro veicolati dagli incentivi fiscali per il recupero edilizio, la riqualificazione energetica, la riduzione del rischio sismico e la riqualificazione delle facciate (la previsione elaborata nel rapporto dello scorso anno per il 2019 era stata di 28.963 milioni di euro).   Nel 2020, a causa della crisi pandemica, la previsione costruita a partire dai dati dei primi 9 mesi dell’anno porta a stimare questo valore in 25.105 milioni di euro, con una flessione del 12,7% rispetto al 2019. L’analisi dei dati mensili, che rendicontano i pagamenti per i lavori effettuati, evidenzia che la flessione causata dalla pandemia è durata cinque mesi, da aprile ad agosto, con picchi di riduzione rispetto allo stesso periodo del 2019 toccati a maggio (-57,9%) e giugno (-42,6%); mentre con settembre l’attività è tornata crescere del +6,5%.


Recupero dei materiali derivanti da pannelli fotovoltaici: il brevetto ENEA

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L'invenzione rispone al problema della gestione dei rifiuti derivanti dalla dismissione dei pannelli fotovoltaici.

L’aumento esponenziale dei rifiuti costituiti da pannelli fotovoltaici giunti a fine vita rappresenta un problema urgente legato alla gestione degli stessi, anche a fronte delle leggi nazionali ed europee che impongono regole severe. Per favorire il recupero e la valorizzazione di tali rifiuti, ENEA ha brevettato un nuovo processo a basso consumo energetico e ridotto impatto ambientale per il recupero dei principali componenti dei pannelli fotovoltaici in silicio cristallino. Il processo consente di separare i materiali utili, come strati polimerici, contatti elettrici, celle e vetro, e di smaltire il resto in sicurezza attraverso il rammollimento minimo e localizzato degli strati polimerici tramite il riscaldamento del pannello e il successivo scollamento “a strappo”. I moduli cristallini presentano una struttura a strati costituita da uno strato di vetro protettivo, poi un sottile strato di materiale polimerico, l’Etilene Vinil Acetato (EVA), quindi le celle di silicio, contatti elettrici in metallo, un secondo strato di EVA e una superficie posteriore di supporto, generalmente in polivinifluoruro (PVF); il tutto racchiuso in una cornice in alluminio. Per recuperare i componenti è necessario separarli dallo strato di l’Etilene Vinil Acetato, che fa da collante tra i vari strati. Gli strati vengono quindi “strappati” meccanicamente, dopo il trattamento termico “mirato”, in modo da poter poi recuperare gli strati polimerici, i contatti elettrici, le celle ed il 100% del vetro e il foglio backsheet (in PVF), lo strato di EVA.

“Con questo processo si evitano: il rischio di degrado dei materiali, inutili dispendi di energia e si riducono sensibilmente pericolose emissioni gassose. Inoltre, l’impiantistica necessaria è semplice, adatta a un trattamento in continuo e altamente automatizzabile, senza necessità di un’atmosfera controllata mediante uso di gas specifici” - spiega Marco Tammaro, responsabile del Laboratorio Tecnologie per il Riuso, il Riciclo, il Recupero e la valorizzazione di Rifiuti e Materiali e inventore del brevetto insieme all’imprenditrice Patrizia Migliaccio.

Entrando nei dettagli, il brevetto sfrutta il rammollimento, minimo e localizzato, appena sufficiente per staccare gli strati polimerici per realizzare un processo in modalità continua e automatizzata. I pannelli vengono quindi riscaldati mentre avanzano su un nastro trasportatore; gli strati polimerici vengono staccati mediante un’azione a strappo, che si presta agevolmente a un’automatizzazione del processo. Il processo consente agevolmente la lavorazione in continuo di pannelli fotovoltaici a prescindere dalle diverse caratteristiche degli strati polimerici (spessore e tipologie), e a cui corrispondono diverse condizioni minime di distacco.